domenica 23 novembre 2008

Riflessioni di inizio anno scolastico

Non passa giorno senza che ritorni alla memoria chi incontravo ogni mattina nel corridoio dell’Anna Vertua. Le mie colleghe ed io lo scorso novembre eravamo lontane anni luce da quello che ci sarebbe successo.
Adesso stiamo al Soave, come tutti sanno.
Se una volta l’arrivo del dirigente era pieno di tensione per far vedere che tutto andava bene, da quando ho iniziato a lavorare al fianco della segreteria, l’arrivo del dirigente è stato vissuto come meno formale, tanto che il suo arrivo oggi, che di fianco alla segreteria non ci lavoriamo più, è un modo per non farci sentire sole.
Il dirigente che oggi arriva non è più lo stesso, ovvero colui che poteva capire tutti gli anni di precariato e con cui avrei voluto condividere l’anno di prova tanto atteso.
Due anni fa mentre presenziavamo al congedo dell’ultimo anno di prova a cui aveva potuto assistere avevamo parlato di entusiasmo lavorativo.
Forse era in quelle parole l’eredità che voleva lasciarci e che dovremmo far vivere anche senza i suoi rinforzi e i suoi riconoscimenti che indubbiamente ci mancano.